Il contrasto dell’epidemia da Covid-19 ha avuto un enorme impatto sullo sport e sull’attività fisica. La chiusura degli impianti sportivi, le restrizioni e il confinamento, nonché la paura del contagio, hanno portato ad una drastica riduzione del movimento e ad un aumento dell’inattività. Purtroppo i comportamenti sedentari sono associati ad una maggiore incidenza di malattie cronico-degenerative, un dettaglio importante se si pensa che queste malattie aumentano ricoveri, complicanze e mortalità. In questo contesto assume maggiore rilevanza prendere in esame i benefici indotti dall’esercizio fisico sul sistema immunitario.
L’esercizio fisico, infatti, è in grado di migliorare la funzionalità del sistema immunitario, aiutando l’organismo a fronteggiare le infezioni virali, riducendo l’incidenza, la durata e la gravità delle stesse alle vie respiratorie.
Esiste infatti una forte correlazione tra metabolismo ed immunità; l’esercizio fisico è un potente regolatore del metabolismo di tutte le cellule, comprese quelle immunitarie. I prodotti del metabolismo cellulare possono inoltre agire come messaggeri chimici, controllando e mediando molti processi e influenzando le concentrazioni plasmatiche delle cellule immunitarie: dati sperimentali dimostrano che soggetti fisicamente attivi presentano concentrazioni più elevate di leucociti, globuli rossi, immunoglobuline e citochine antinfiammatorie rispetto a soggetti sedentari. La secrezione delle catecolamine, inoltre, promuove la mobilitazione e la ridistribuzione di queste cellule dai vasi sanguigni, milza e midollo osseo verso i tessuti bersaglio, potenziando la risposta antivirale.
Affinché esplichi questi effetti, tuttavia l’attività fisica deve essere moderata.
Sforzi molto intensi e prolungati, infatti, causano una immunodepressione temporanea che lascia il corpo meno resistente a virus e batteri e quindi aumenta il rischio di infezione: i soggetti impegnati in allenamenti prolungati e intensivi sembrano avere un rischio maggiore di contrarre infezioni, in particolare a carico delle vie respiratorie superiori.
Attività vigorose, pertanto, non sono raccomandabili durante l’epidemia da Covid-19, mentre via libera ad attività moderate quali la camminata, lo yoga e il Pilates.
A proposito del Pilates, sapevate che durante l’epidemia della spagnola, Joseph Pilates, internato nell’isola di Man, insegnò il suo metodo ai suoi compagni di prigionia e che nessuno di loro incorse nella malattia, sebbene le prigioni fossero i luoghi più a rischio di contagio? Potrebbe trattarsi di una coincidenza, ma potrebbe anche suggerire che il metodo li rese più forti contro l’epidemia. Non a caso esso fu inventato proprio con lo scopo di aumentare le difese immunitarie.
Il metodo Pilates migliora una serie di fattori che danno luogo ad un miglioramento generale della salute e di conseguenza aumentano lo stato immunitario anche prima dell’infezione:
- Migliora la circolazione facilitando lo scambio e la ridistribuzione delle cellule immunitarie nei tessuti periferici, rendendo più rapida ed efficace la risposta immunitaria. Inoltre, riducendo l’aggregazione piastrinica e la fibrinolisi, contribuisce ad attenuare i disturbi della coagulazione associati all’infezione da SARS-Co V-2 e a ridurre il rischio di eventi ischemici.
- Stimola il drenaggio della linfa, che trasporta le sostanze estranee (tra cui i virus) ai linfonodi dove vengono distrutte dai globuli bianchi ed eliminate. Accelera pertanto il processo di eliminazione degli agenti patogeni.
- Migliora la performance del sistema respiratorio, bersaglio principale dell’infezione da SARS-Co V-2. La coordinazione costante tra respirazione e movimento aumenta i parametri respiratori, rendendo il sistema più forte ed efficiente.
- Stimola la funzionalità intestinale, con effetto benefico sul microbiota che, come ben risaputo, concorre in maniera imprescindibile alle difese dell’organismo.
- Riduce ansia e stress, molto comuni nel periodo epidemico. Questi 2 fattori possono elevare i livelli dei glucocorticoidi (conosciuti appunto come ormoni dello stress), che hanno effetto inibitorio sul sistema immunitario, aumentando l’infezione da suscettibilità dell’ospite.
- Migliora la qualità del sonno. Quest’ultimo, oltre ad inibire la produzione degli ormoni dello stress, facilita il rilascio delle citochine, rendendo il nostro sistema immunitario più efficiente.
Alla luce di tutto ciò si evince che il Pilates rappresenta un importante intervento immunomodulatorio non farmacologico: non solo riduce la risposta infiammatoria e aiuta a bloccare l’ingresso del virus nelle cellule, ma aiuta anche a prevenire complicanze metaboliche e cardiovascolari attraverso il controllo sulla glicemia, sui livelli lipidici e pressori. Può inoltre essere un utile coadiuvante nella gestione e riabilitazione da Covid- 19, per i suoi effetti sul sistema respiratorio, cardiocircolatorio e muscolare e per la sua capacità di alleviare ansia e depressione.
Pertanto la sua pratica andrebbe incoraggiata essendo una misura preventiva contro il covid-19 e necessaria per la salute. Ci auguriamo che questo messaggio venga recepito al più presto dalle autorità competenti.
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