Una buona flessibilità è una condizione necessaria per praticare tutti gli sport e per una fisiologica esecuzione delle comuni attività motorie. Nel caso in cui un muscolo sia cronicamente accorciato, infatti, non può disporre della normale attività contrattile e l’escursione articolare è fortemente limitata. Di conseguenza la prestazione perde scioltezza ed efficacia e risulta più facile incorrere in infortuni. La flessibilità è pertanto una condizione propedeutica al miglioramento della performance sportiva ma anche per svolgere con maggiore disinvoltura i gesti della routine quotidiana. L’allenamento della flessibilità è molto di più di un semplice allungamento. Quando parliamo di flessibilità, infatti, parliamo di una proprietà che riguarda l’intero tessuto connettivo che si attacca al di sotto della cute e circonda non solo i muscoli, ma anche le ossa e le articolazioni e al cui interno scorrono nervi e vasi, fornendo sostegno e protezione e dando una struttura al corpo. Questa rete di connessione prende il nome di fascia. Di conseguenza i benefici di un programma mirato alla flessibilità sono molteplici:
– Maggiore flessibilità dei tendini, che determina una maggiore estensibilità ed elasticità dei muscoli con migliore capacità di movimento e maggiore mobilità articolare.
– Rallentamento della degenerazione cartilaginea e dell’invecchiamento articolare.
– Respirazione più efficiente. Una maggiore flessibilità muscolare influenza la dilatazione e la contrazione del torace durante la respirazione. I movimenti respiratori diventano più liberi, profondi e rilassati e la capacità respiratoria aumenta.
– Migliore circolazione del sangue. In un muscolo elastico il sangue scorre senza impedimenti, garantendogli il nutrimento necessario e rimuovendo le scorie metaboliche.
– Migliore funzionalità dei recettori fisici, con conseguente maggiore consapevolezza e percezione corporea.
Alla nascita la fascia si presenta come una struttura liscia e lineare. In seguito a sollecitazioni ripetute e negative e cattiva postura la fascia si aggroviglia, si comprime e si irrigidisce. Inoltre con il passare degli anni il tessuto connettivo che forma la fascia si modifica, perdendo elasticità. Fortunatamente con la pratica costante dello stretching il corpo produce gli elementi necessari a mantenere la flessibilità e a diminuire gli effetti di irrigidimento dati dall’età.
Lo stretching è l’atto di aumentare la ROM attraverso l’allungamento della fascia che ha la tendenza ad accorciarsi e a comprimersi. Può essere sia statico che dinamico. Lo stretching statico si basa sul raggiungimento e il mantenimento per un certo periodo di tempo della posizione di massimo allungamento possibile di un segmento corporeo. Sebbene sia un metodo sicuro e di facile apprendimento, presenta degli svantaggi di non poco conto. In questa modalità si tende soventemente a trattenere il respiro aumentando la tensione del corpo e rischiando di ottenere l’effetto contrario a quello desiderato. Inoltre la maggior parte delle discipline sportive e delle attività quotidiane prevede movimenti dinamici, quindi manca di specificità.
Lo stretching dinamico, invece, è eseguito senza mantenere delle posizioni. Un allungamento dinamico accompagna un’articolazione nell’ambito della sua escursione articolare attiva mentre il soggetto effettua movimenti controllati, oscillanti ed ondeggianti. È quanto avviene nel metodo Pilates. L’andirivieni si armonizza con la respirazione per un allungamento progressivo fino ad un’escursione completa del movimento. Non si tenta di mantenere l’allungamento, ma ci si ondeggia con fluidità. Il ritmo è dettato dalla respirazione, che ha un ruolo importante sullo stato mentale, emozionale e fisico e favorisce relax, ascolto ed autoconsapevolezza. I movimenti diventano progressivamente più ampi mentre il corpo rilascia le contratture, lavorando sempre in condizioni di comfort posturale e di piacevolezza, al di sotto della soglia del dolore. Le esecuzioni sono lente e coordinate, connesse e correlate l’una alle altre come i passi di una danza e si svolgono su tutti i piani di movimento, con rotazioni, spirali e diagonali. Gli esercizi possono essere eseguiti a corpo libero, oppure con attrezzi speciali. Un grande vantaggio offerto dalle macchine è l’utilizzo di molle e cinghie, che consentono una maggiore e più duratura escursione articolare attraverso movimenti attivi ma assistiti, che combinano l’azione dell’atleta all’ausilio della macchina. Si tratta di uno stretching facilitato, in cui è l’atleta a controllare intensità e durata della tensione, pertanto la possibilità di provocare stiramenti è ridotta dall’auto- percezione. La macchina, inoltre, offre una guida durante lo svolgimento degli esercizi, garantendo precisione ed accuratezza. Questa forma di stretching consente sorprendenti miglioramenti in tempi brevi, garantendo risultati tangibili ed eliminando la sensazione di blocco nelle articolazioni. Il tutto è eseguito in un ambiente intimo e riscaldato: il calore stimola il flusso sanguigno e la traspirazione e aumenta l’elasticità del tessuto connettivo, migliorandone la risposta allo stretching.
Per un immediato benessere e una sensazione di scioltezza.
Per muoversi meglio e con armonia.
Perché la vita è movimento e il movimento è vita!!
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